Prendo il giorno dell’anniversario della sua nascita nel lontano 1883 come pretesto per scrivere di lei, il mito, Gabrielle Chanel, ovvero… Coco.
Donna particolarmente caparbia, dal carattere forte e molto probabilmente anche stronza, egoista e opportunista quel che basta per arrivare al successo e mantenerlo attraverso la guerra, i nazisti, il boom economico e il ’68.
Le biografie su di lei si sprecano così come i film – credo che non esista persona un minimo attenta alla moda che non conosca almeno un fatto della vita di questa straordinaria stilista – che non sapeva nemmeno disegnare i bozzetti, lo sapevi?
Forse non sapevi nemmeno che…
1. è cresciuta in orfanotrofio fino a 18 anni
2. ha iniziato nella moda creando cappelli
3. si è mantenuta agli esordi come cantante nei café
4. ha portato l’abbronzatura dai campi ai salotti parigini
5. ci sono forti sospetti che sia stata una spia al servizio del Terzo Reich
Quel che conta sono le sue innovazioni: il tailleur, il pantalone da donna, il matelassé, la bigiotteria mista ai gioielli, la libertà di essere sé stessi – dici poco…
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